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31/10/2024 17:51
Non saranno gli uomini e le donne del Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo a vegliare sull’incontro tra Sergio Mattarella e il presidente cinese Xi Jinping. Una vicenda che intreccia arte e politica lungo l’asse Milano-Roma-Pechino. È proprio nella capitale cinese, infatti, che si svolgerà la prossima visita istituzionale del Presidente della Repubblica, in partenza il prossimo 5 novembre.
Per l’occasione, il governo aveva pensato di esporre in piazza Tienanmen il capolavoro oggi ospitato alla Galleria d’Arte Moderna di Milano come sfondo alla visita di Mattarella. Una proposta arrivata a Palazzo Marino già alcune settimane fa e che aveva ricevuto un primo via libera informale del Comune.
A stoppare tutto ci ha invece pensato la sovrintendente Emanuela Carpani, che ha bloccato la trasferta innanzitutto per i tempi, decisamente troppo stretti, per organizzare il trasporto in aereo a Shanghai e poi fino a Pechino in treno. Non poca cosa per una tela di 5 metri di lunghezza e quasi tre di altezza.
In più ci sono le particolari condizioni di fragilità del dipinto e gli eccessivi rischi per la tutela del capolavoro del divisionismo italiano, che necessita di condizioni di conservazione molto particolari.
Il simbolo delle lotte operaie del biennio rosso, di proprietà di tutti i milanesi, rimarrà quindi ben fisso alle pareti della Gam.