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18/04/2025 16:16
Nessun riciclaggio di denaro, ma semplici transazioni commerciali. È questa la linea difensiva sostenuta dai soci della gioielleria Elysium di via Pergolesi, finita sotto i riflettori nell’inchiesta sul presunto giro di scommesse illegali che coinvolge diversi calciatori di Serie A.

Al termine degli interrogatori davanti al giudice per le indagini preliminari Lidia Castellucci, l’avvocato dei due soci e amministratori dell’Elysium ha dichiarato: “I miei assistiti hanno risposto a tutte le domande del gip dimostrando la loro totale estraneità ai fatti. Quelle operazioni erano normali vendite di orologi, non c’è stato alcun bonifico irregolare”.

Secondo l’accusa, la gioielleria avrebbe finto la vendita di orologi di lusso per ricevere bonifici da parte di calciatori coinvolti in scommesse clandestine. Una strategia – sostengono i pm – utile a saldare debiti di gioco attraverso un sistema di facciata che mascherava i movimenti di denaro. Le indagini hanno già documentato flussi per oltre 300mila euro.

L’inchiesta ha preso avvio dai casi di Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, entrambi già indagati. Fagioli, in particolare, avrebbe chiesto ad alcuni colleghi (non indagati) di effettuare bonifici verso la Elysium per coprire i propri debiti. In alcuni casi sarebbero stati utilizzati anche prestanome con carte ricaricabili e conti intestati a terzi.

Tonali e Fagioli, oltre a essere scommettitori, sono anche sospettati di aver promosso il sistema, ricevendo in cambio bonus o riduzioni del debito.

Nel frattempo, la Procura ha chiesto per la gioielleria il sequestro preventivo e per i due soci gli arresti domiciliari. La decisione del giudice è attesa nei prossimi giorni.