Videonews


13/01/2025 15:26
A due anni dall’avvio dell’inchiesta che ha decapitato i vertici del comando della Polizia Locale, la situazione dei vigili a Cassolnovo continua a essere drammatica. Anzi, è ancora più complicata di quella ereditata nel gennaio del 2023. Mentre si attende che il processo in corso a Pavia faccia luce sulle responsabilità dell’ex comandante Maria Grazia Pietrapertosa e del suo vice Luigi Critelli, accusati, a vario titolo, di concussione, falso e stalking per il sequestro di moto da cross.
Da inizio anno a Cassolnovo è in servizio un solo vigile, oltre all’attuale comandante, arrivato da Vigevano grazie alla convenzione stipulata dall’amministrazione comunale nel maggio di due anni fa, per garantire i controlli sul territorio. In precedenza, dopo aver vinto un concorso a Samarate, in provincia di Varese, aveva dato le dimissioni l’altro agente operativo nel centro di 7500 abitanti.
L’emergenza prosegue, dunque, ed è ancora più amplificata dal fatto che il Comune di Cassolnovo non potrà procedere a nuove assunzioni, bloccate anche dall’inchiesta in corso. Sia l’ex comandante sia il suo vice rimangono ancora a libro paga del Comune ma, pur essendo ora in libertà, non sono potuti tornare al lavoro. Inoltre l’amministrazione non può sostituire l’agente che si è dimesso, finché non supererà il periodo di prova previsto dalla legge.
Non sono poi un mistero le difficoltà di personale che caratterizzano tantissime amministrazioni comunali in Lomellina. A testimonianza di ciò, Cassolnovo è andato in soccorso del vicino Comune di Gravellona Lomellina, rimasto privo di vigili, “prestando” l’unico agente rimasto per alcune ore a settimana, fuori dall’orario di lavoro. Di fatto la stessa situazione, a parti invertite, prevista per il comando della Polizia Locale, a cui Vigevano continua a sopperire, grazie agli accordi in essere, con un incarico part-time di 12 ore settimanali. Una situazione, quella dei vigili di Cassolnovo, che a distanza di tempo rimane ancora complicata.