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Videonews


23/12/2024 18:26
A Milano, il Natale non si improvvisa. C’è chi gioca d’anticipo, come se fosse una gara olimpica. Per loro, al
25 dicembre non si arriva mai impreparato: liste fatte già a ottobre, pacchetti incartati con precisione
maniacale e regali nascosti negli armadi già da settimane. Sono i campioni del "prima è meglio" che
guardano con una certa superiorità chi vaga per i negozi il giorno della vigilia. In una città così veloce e
pragmatica, questi super pianificatori sembrano rappresentare alla perfezione lo stile meneghino: efficienza,
calcolo e niente lasciato al caso.

Dall’altra parte ci sono loro: i ritardatari cronici, coloro che si svegliano il 24 con la classica domanda: “Ma
domani è già Natale?” Si riconoscono facilmente: corrono con sacchetti colmi di buste, affollano i
negozi fino all’ultimo minuto e puntano tutto sulla speranza di trovare qualcosa di decente. Per loro, il
regalo perfetto non è una scelta, ma un miracolo. Che tu sia un maratoneta dei regali o un maestro del last minute, alla fine conta poco il pacchetto. Certo,
arrivare al cenone con una bottiglia di vino dell’ultimo minuto preso al supermercato sotto casa potrebbe
non fare gridar al miracolo, ma in fondo, chi se ne accorge più dopo il terzo bicchiere? È il pensiero che
conta, dicono. E se il pensiero è arrivare al grande giorno vivi e vegeti, allora missione compiuta!