A seguito dell’inchiesta della c.d. “congiura di Sant’Andrea” risalente al 30 novembre 2022, ieri mattina sono state arrestate cinque persone e tre sono indagate.

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  • Pubblicato: Venerdì, 29 Novembre 2024 13:33
  • 29 Nov

Agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione sono Andrea Ceffa, 51 anni, sindaco di Vigevano, Roberta Giacometti, 43 anni, consigliera comunale e unica eletta della lista civica di centrodestra “VigevanoRiparte”, Veronica Passarella, 52 anni, amministratore unico della partecipata Asm Vigevano e Lomellina, Alessandro gabbi, 52 anni, direttore amministrativo di Asm, e infine Matteo Ciceri, 49 anni, amministratore di Vigevano Distribuzione Gas (società del gruppo Asm).

Gli indagati, con l’accusa di istigazione alla corruzione, sono Angelo Ciocca, 49 anni, ex europarlamentare della Lega, Alberto Righini, 51 anni, vice presidente regionale Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) e la moglie Alice Andrighetti.

La sera del 29 novembre 2022, 13 dei 24 consiglieri comunali si riunirono davanti a un notaio per presentare le dimissioni congiunte col fine di far saltare la giunta. Nella notte il consigliere di Forza Italia, Riccardo Capelli si pentì della scelta fatta, ma non riuscì a fermare l‘incaricato a consegnare le dimissioni all’ufficio Protocollo.

La mattina del 30 novembre il suddetto ufficio era affollato da giornalisti e politici e in questa situazione concitata sparì la lettera contenente le dimissioni di Capelli, ne rimase solo la copia protocollata.

La congiura saltò e Ceffa presentò un esposto alla procura.

Dalla ricostruzione investigativa emerge che ci fossero delle divergenze sul piano urbanistico tra Alberto Righini e il sindaco Ceffa, perciò, secondo l’accusa, l’imprenditore avrebbe chiesto un favore all’ex europarlamentare Angelo Ciocca che tramite il marito, avrebbe contattato la consigliera comunale di Destra Indipendenza, Emma Stepan, alla quale sarebbero stati offerti 15 mila euro per dare le dimissioni e far saltare così la giunta. Stepan avrebbe rifiutato l’offerta e sarebbe quindi stata contatta dalla moglie di Righini, la cui telefonata è stata intercettata dagli investigatori.

A seguito della congiura la maggioranza consiliare stava in piedi per un solo voto, pertanto Ceffa avrebbe deciso di dare un incarico alla consigliera comunale e avvocata Roberta Giacometti (della lista civica per Ceffa “VigevanoRiparte”) per assicurarsi il so appoggio. Nello specifico si trattava di una consulenza legale in Asm Vigevano e Lomellina, per un ammontare di 6 mila euro l’anno. L’inutilità della consulenza era chiara a tutti, compresi i tre dirigenti di Asm ora indagati. La consulenza non venne però assegnata direttamente alla Giacometti in quanto l’incarico era incompatibile con il suo ruolo in consiglio comunale; quindi, sempre secondo l’accusa, la consulenza sarebbe passata tramite un’avvocata dello stesso studio, la quale al momento non risulta indagata. Nelle mani degli investigatori ci sono diverse telefonate che raccontano gli scambi intercorsi tra le persone sopra citate.

Le accuse, ovviamente, sono tutte da provare nelle opportune sedi.